I testi scolastici entrano in gioco nella nostra vita in un momento in cui non siamo in grado di coglierne l’importanza e la complessità, e quando raggiungiamo la maturità adatta per comprendere il loro ruolo diamo ormai per scontata la loro esistenza, le loro forme e il loro utilizzo.
Sono in realtà strumenti culturali in continua evoluzione ed espansione, e la creazione di un libro di scuola comporta riflessioni a molti livelli, tra contenuto, iconografia, approccio pedagogico, obiettivi educativi, e offre vari sbocchi lavorativi per i giovani.
Tutto questo comporta, lontano dagli occhi dei fruitori finali, il coinvolgimento di numerosissime professionalità differenti, che collaborano alla lunga creazione dei libri rendendo l’editoria scolastica una vera e propria editoria di progetto.
In questo quadro, il ruolo del redattore comprende un’importante funzione di coordinamento e di proiezione verso il futuro dei progetti editoriali: un passaggio divenuto ormai fondamentale, in un momento storico caratterizzato dalla crescente digitalizzazione, dall’evoluzione del linguaggio e della socialità in relazione ai nuovi media, e non per ultima dalla riscoperta forzata della didattica a distanza.
Di tutto questo ci ha parlato Giovanni Miele, redattore che da anni si occupa per De Agostini Scuola soprattutto di testi di storia dell’arte.
Guarda l’intervista a cura di Anna Rusconi, allieva del Master BookTelling Comunicare e vendere contenuti editoriali, realizzata per IDEa Incontri Digitali per l’Editoria italiana, la playlist curata dai Master in Editoria Unicatt sul Canale dei Libri.