All’interno della splendida cornice del Children’s Book Fair di Bologna abbiamo avuto il piacere di incontrare Claudia Manzolelli, coordinatrice, editor e traduttrice per RCS Ragazzi. L’incontro è ricco di aneddoti entusiasmanti della sua esperienza professionale all’interno della prestigiosa casa editrice che oggi dedica un importante spazio alla narrativa per ragazzi.
Claudia ci racconta che storicamente questo genere nasce negli anni ‘80 – ‘90, quando i libri per ragazzi venivano pubblicati dalla Fabbri Editore, con la sua collana I Delfini, nata sulla scia degli Istrici della Salani. I libri erano di ottima fattura, il mercato era ampio e variegato e si attingeva molto all’estero, anche da piccole realtà come i Paesi Bassi e l’Olanda, mentre attualmente il mercato principale è quello anglosassone.
Dalla fine degli anni ‘90 romanzi e serie puntavano a un pubblico più ampio per coinvolgere non solo bambini eadolescenti ma anche adulti: un fenomeno simile a quello che si sta verificando oggi con la narrativa young-adult.
Un esempio di romanzo young-adult si può trovare infatti nella narrativa di John Green, di cui RCS ha acquistato per prima i diritti. Il vero e proprio boom di Green in Italia è stato possibile grazie al film Colpa delle stelle, trasposizione cinematografica del suo ultimo romanzo. La RCS ha così sfruttato il potenziale commerciale molto forte di questo libro senza rinunciare a una buona qualità letteraria. Come tutti i romanzi di Green, oggi molta della narrativa per ragazzi punta sul realismo e su storie strettamente legate al mondo che ci circonda.
Ma come è arrivata Claudia a occuparsi di editoria per ragazzi? Claudia si iscrive a un Master in Tecniche Editoriali, e durante le lezioni conosce Beatrice Masini, responsabile di Fabbri Editore, che le offre uno stage. In seguito all’acquisizione di Fabbri da parte di RCS Claudia inizia a lavorare per Rizzoli. Inizialmente si occupa dell’area dei collezionabili per poi passare alla narrativa per ragazzi, un mondo che trova da subito molto stimolante, creativo e in continua evoluzione. Inizia così un percorso di traduttrice a partire dal 2001. Questa esperienza la proietta in un nuovo universo. Gli ingredienti fondamentali per una buona traduzione sono naturalezza, spontaneità, fedeltà all’originale senza tradire la lingua di arrivo. E soprattutto per tradurre bene bisogna leggere tanto.