“In un mondo che cambia continuamente e in cui il tempo di leggere libri si riduce a vantaggio della lettura dei messaggi che inondano gli smartphone, si pretende un inaudito sforzo d’immaginazione da parte di coloro che continuano a credere che il libro rimanga la più bella invenzione dell’umanità. Probabilmente è pensando a quest’aspetto fondamentale del libro che in certe regioni della Russia i genitori di modeste condizioni continuano a mettere fogli di carta stampata nelle culle dei neonati convinti che, così protetti contro l’avversità e l’ignoranza, beneficeranno di un’esistenza migliore dei loro genitori.”
La professione del libraio è forse tra quelle che nel corso degli ultimi tre millenni ha indossato gli abiti più diversi. Jean-Yves Mollier – professore emerito di storia contemporanea all’Università Paris Saclay/Versailles Saint-Quentinon – con il suo saggio Storia dei librai e della libreria ci accompagna in un viaggio in giro per il mondo. Partendo dai primi testi venduti ai tempi dei sumeri, l’autore arriva fino ai nostri giorni, tratteggiando con dovizia di particolari esempi di librerie poco conosciute, come le “librerie del palo” presenti oggi in Camerun, che si trovano a terra addossate ai lampioni (i pali) e dove si mischiano fotocopie di testi scolastici a libri usati e nuovi.
Le molteplici modalità dell’attività libraria sono espresse in modo esaustivo, e il saggio riporta numerose fonti, che comprendono dati e statistiche. Non è necessario essere specializzati nel settore per apprezzare questo testo, grazie sia allo stile dell’autore chiaro ed esplicativo sia alla presenza di fotografie che ritraggono le librerie del passato.
Se nella prima parte – che inizia nel mondo antico e termina con la fine dell’Ancien Régime – Mollier si sofferma su come le principali civiltà abbiano permesso l’acquisto di libri (l’Impero romano e la Cina, per esempio), l’attenzione dell’autore nella seconda metà del volume verte in particolare sul territorio francese. A venir descritti sono i venditori ambulanti sul lungosenna, i numerosi chiostri parigini, i gabinetti di lettura dell’Ottocento, e non solo. Questo focus nazionale viene mitigato dal saggio di Elisa Marazzi – docente di Storia della stampa presso l’Università degli Studi di Milano –, che aggiunge al testo l’evoluzione delle librerie italiane.
Il volume di Mollier, nella sua parte conclusiva, tenta di rispondere ai numerosi interrogativi odierni su come i libri verranno venduti in futuro. Non manca, infatti, un allarme per quanto riguarda l’avanzamento dell’e-commerce. Ma vi è anche la speranza che la figura del librario, ancora oggi presente nell’immaginario comune anche grazie ai numerosi film e serie TV che lo vedono come protagonista, possa continuare a svolgere la sua attività, adeguandosi – come d’altronde ha sempre fatto, e come questo saggio ci dimostra – al passare del tempo.