Sapevate che nel Settecento Diderot metteva in campo sofisticate strategie di promozione per la sua Encyclopédie? Che Hemingway scrisse pubblicità di birre e Carlo Emilio Gadda cartoline pubblicitarie?
Che la scrittura veloce nasce ben prima degli smartphone, dalle iscrizioni latine agli innumerevoli esempi della stampa moderna, dalle abbreviazioni dei manuali di calligrafia fino alla stenografia per arrivare alla brevitas degli attuali social?
Che la censura ha origini antiche e infinite declinazioni, dalla Francia borbonica del XVIII secolo all’India britannica della seconda metà dell’Ottocento alla Repubblica democratica tedesca e non solo? Sapete come il libro scolastico si è trasformato, dall’età della Ricostruzione a oggi, seguendo le trasformazioni della società e adattandosi – anche grazie alle nuove tecnologie – ai nuovi bisogni formativi degli studenti? Come si è passati nella storia dalla lettura ad alta voce a quella silenziosa, fino alla lettura frammentata, da “surf” del lettore che fa zapping?
Per chi si gingilla ancora nella sterile opposizione “culturale-commerciale”, e per chi vuole invece andare a fondo, e capire che le pratiche attuali hanno radici profonde nella nostra storia e nella storia della nostra industria culturale, una selezione di saggi di vario approccio disciplinare, recensiti dagli allievi del Master Professione Editoria:
La claque del libro. Storia della pubblicità editoriale da Gutenberg ai giorni nostri di Ambrogio Borsani (Neri Pozza), recensione di Beatrice Toscano
Scriver veloce: sistemi tachigrafici dall’antichità a Twitter di Alessandro Tedesco (Leo S. Olschki editore), recensione di Francesca Sanseverino
I censori all’opera di Robert Darnton (Adelphi), recensione di Claudia Candino
Il libro scolastico in Italia. Dalla ricostruzione all’era digitale di Mara Conti (Editrice Bibliografica), recensione di Chiara Bortoloni
Storia della lettura e della scrittura nel mondo occidentale di Martyn Lyons (Editrice Bibliografica), recensione di Rossana Saullo