“Innanzitutto fece quel che nessuno dei suoi predecessori aveva mai fatto. Girò l’Italia in lungo e in largo, trasformando il contatto fisico con la gente in un formidabile strumento di consenso, come avrebbero capito molti leader contemporanei.”
Il nuovo libro di Bruno Vespa, ex direttore del Tg1 e noto per la sua trasmissione “Porta a porta”, è dedicato a un capitolo cruciale della storia italiana, il periodo fascista, inaugurato dal celebre editoriale di Gabriele d’Annunzio pubblicato dal “Corriere della Sera”; un capitolo che, nonostante sia ben noto ai più, presenta ancora dei dettagli piuttosto nebulosi, sui quali è necessario che venga fatta chiarezza.
Bruno Vespa, sfruttando le sue più che affermate competenze giornalistiche, si fa carico di questo arduo compito dedicando un intero volume al movimento fascista in Italia.
I primi otto capitoli sono incentrati interamente sull’ascesa al potere di Mussolini e sulla trasformazione della sua “democrazia autoritaria” in una vera e propria dittatura. Vespa seleziona come punto di partenza il controverso e drammatico esito della prima guerra mondiale che sfocerà poi nella ribellione dei reduci, per poi passare a raccontarci della crisi economica provocata dal primo conflitto mondiale, l’influenza della rivoluzione russa del 1917 sulla sinistra italiana, il “biennio rosso” con la rivolta operaia, l’occupazione delle fabbriche e le paure della borghesia.
In questa prima parte, Vespa prende spunto dall’immagine filosofica del superuomo di Nietzsche per spiegare al lettore come effettivamente Benito Mussolini sia stato in grado di radicare una determinata ideologia nelle menti di migliaia di cittadini italiani, pur tenendo in conto i numerosi episodi di squadrismo, i quali, a detta sua, non furono poi così rilevanti.
Gli ultimi quattro capitoli, invece, Vespa sceglie di dedicarli all’attualità, e in particolare all’ascesa del sovranismo in ambito europeo e, soprattutto, alla crisi di governo avvenuta durante l’agosto 2019 con conseguente passaggio dal governo “Conte 1” al “Conte 2”. Spiegando nello specifico il motivo per cui non è possibile paragonare la figura di Matteo Salvini a quella di Benito Mussolini.
Perché l’Italia diventò fascista può essere definito un racconto storico-politico, che mescola avvenimenti storici, anche se l’abilità cronistica dell’autore ce li fa percepire come estremamente attuali, con le vicende politiche dei giorni nostri.
Il libro, oltre a rappresentare un più che valido riassunto per quanto riguarda il periodo fascista nel nostro Paese, offre interessanti spunti per capire più approfonditamente la situazione politica in cui stiamo vivendo e soprattutto segnare una netta differenza tra fatti ed ideologie.
Bruno Vespa – Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)
349 pagg., 20 euro – Rai Libri Mondadori 2019 (I libri di Bruno Vespa)
ISBN 9788804718741