Un progetto a cura degli allievi dei master in editoria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Tasmania di Paolo Giordano

Paolo Giordano
Tasmania
(4.5)
4.5/5

Editore:

Einaudi

Anno:

2022

Genere:

Narrativa

Pagine:

272

ISBN:

9788806257200

…tu tratti ancora i tuoi desideri come un ragazzo. Sei concentrato solo su quello che ti manca, costantemente.
E questo è un errore?
Non so se è un errore. Però è un peccato.

Tasmania guarda al futuro raccontando un passato influenzato dalla soggettività del presente.

La voce narrante, caratterizzata da una costante indecisione scaturita dalla scoperta del non poter avere figli, presenta al lettore personaggi unici e allo stesso tempo collettivi: Giulio vuole un dialogo col figlio ma è terrorizzato dai silenzi; Novelli cerca la gloria tra le nuvole ignorando la dimensione terrena delle proprie parole; Curzia rincorre catastrofi talmente esclusive da diventare lei stessa una stella cadente; Karol tradisce una promessa alla ricerca della felicità e Lorenza – grazie al cielo ci sei tu, Lorenza – è un’ancora di salvezza in un mare di incertezze delle quali non ha colpa. Sullo sfondo di una crisi climatica incombente la bomba atomica brilla a più riprese come soggetto e oggetto di studio, un monito costante della fugacità terrestre.

Un romanzo di narrativa fortemente autobiografico, dove il protagonista senza nome rispecchia l’autore condividendo la data di nascita, la formazione da fisico e il lavoro di scrittore. Lo stile pulito in prima persona, tendente al minimalismo, non perde tempo a introdurre dialoghi alternando discorsi indiretti liberi a simil flussi di coscienza.
Paolo Giordano sa scrivere e quando tratta il disagio esistenziale trasmette in maniera precisa dalla prima all’ultima pagina quel senso di smarrimento tipico di quando perdiamo la bussola, ritrovandoci in balia di noi stessi senza una meta precisa.

Ho riletto il volume due volte e me ne sono innamorata alle cinque e tredici del mattino, alla fine della seconda rilettura avvenuta in un fiato di una notte in bianco. Bisogna avere pazienza e sì anche un po’ di fiducia, perché ne vale la pena.
C’è qualcosa di consolante nel trovare i dubbi di una generazione con poche certezze come la nostra anche nel Premio Strega più giovane a oggi. Noi Millennials (nati tra il 1981 e il 1996) non abbiamo ancora avuto il tempo materiale di arrivare alla fantomatica crisi di mezza età, ma conosciamo perfettamente il disfacimento emotivo che investe senza discriminazioni tra i 30 e 40, lo stesso sviscerato in queste pagine, lo stesso che molti di noi stanno vivendo ora. Forse l’unico conforto nel trauma collettivo della società contemporanea è il trovarsi tutti sulla stessa barca alla deriva. Giordano non si pone come faro nella nebbia, presenta la sua esperienza dall’inevitabile punto di vista personale ed è in quest’ottica che il romanzo funziona.

Unica pecca? Non aspettatevi di arrivare a Hobart.
La Tasmania è un’isola da cercare in un viaggio d’introspezione individuale, unico e allo stesso tempo comune a tutti noi.

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