“A tutti i bambini piace ascoltare storie inventate dagli adulti.
A me, invece, piaceva cambiarle.”
C’è un topo demoniaco fra le pareti di quella vecchia dimora.
Una bambola nella stanza appare solo di notte per perseguire i suoi intenti maligni.
Un rospo mastodontico nel fango della palude deve soddisfare la sua bramosia di carne umana.
La domanda da porsi è come siano finiti lì.
Lyon, nome d’arte del gamer Ettore Canu, deve gran parte della notorietà che ha ottenuto fra ragazzi e ragazze alla sua impossibilità di accettare le storie precostituite e alla necessità di farle proprie, smantellandole e riformulandole durante i suoi stream.
Tendenza che si palesa anche nel Libro dei Mostri, suo personale, antologico ed enciclopedico, bestiario illustrato del terrore.
Qui alcune delle figure classiche del genere vengono decostruite e rivisitate, presentandosi in vesti inedite: “bocca della menzogna”, “gatto mannaro”, “fonte della vecchiaia” sono alcuni dei titoli più esemplificativi.
Parallelamente, viene sviluppato un mondo che nasce interamente dalla fantasia di Lyon, fatto di entità maligne, oggetti maledetti e altri elementi tipici dell’orrore. Mondo reso più tangibile dai perturbanti disegni di Silvia Ballardini e da una scheda dedicata che fornisce tutte le informazioni sull’habitat, la dieta, l’aspetto, il comportamento e l’origine delle varie voci.
Per ognuna di queste un racconto, che può riguardare la genesi o un aneddoto sconcertante sul mostro in questione, ambientato ora nella fumosa Londra ottocentesca, ora nelle fosche campagne italiane del primo ‘900; o, ancora, in terre più esotiche ed esoteriche, come l’India e l’Egitto.
Evidenti influenze dell’immaginario del maestro del gotico E. A. Poe, verso il quale questo libro può essere un primo passo.
Il tutto presentato con una scrittura semplice ma ben costruita, che attinge da un vocabolario ampio e pregevole, dando così al giovane lettore la possibilità di arricchire il proprio.
Meno felicemente strutturata risulta, invece, la narrazione che a volte si inceppa e poi riparte dove avrebbe avuto bisogno di fluidità.
Il Libro dei Mostri riesce comunque nel suo intento di suscitare brividi di mistero e paura. Ma è soprattutto uno stimolo a combattere quest’ultima con la curiosità.
Anche ciò che spaventa ha una storia dietro, spesso affascinante.
E forse, conoscendola e imparando a giocarci, si può togliere potere persino ai mostri.