“I sistemi di censura studiati in questo libro mostrano che l’intervento dello Stato nella sfera letteraria […] si estese fino a modellare e conformare la letteratura stessa […]. Se gli Stati possedevano un tale potere nell’èra della stampa, che cosa impedirà loro di abusarne nell’èra di Internet? ”
Chi erano i censori? Come operavano? Erano semplici burocrati garanti dell’ortodossia o letterati a loro volta? Come funzionava e cosa significava la censura? Nel suo saggio, Robert Darnton prova a rispondere a queste domande presentando a tutti gli appassionati della storia del libro e dei retroscena editoriali una storia della censura in regimi molto diversi tra loro: la Francia borbonica del XVIII secolo, l’India britannica nella seconda metà dell’Ottocento e la Repubblica Democratica Tedesca del secolo scorso.
Attraverso ricche e approfondite ricerche d’archivio, lo studioso ricostruisce le prassi censorie accompagnandole alle vicende di personaggi di solito a margine nei libri di storia: menestrelli girovaghi, mecenati, ambulanti, missionari sediziosi, cameriere diffamatrici, poliziotti, censori di ogni ordine, teatranti, giovani studenti sono dunque i protagonisti di questo volume.
La tesi di Darnton è quella di mostrare le infinite sfaccettature della censura. Nella Francia dei Lumi, il libro era un privilegio per pochi e il controllo regio valeva non solo a reprimere, ma anche a certificare la qualità del prodotto editoriale. I censori erano esecutori del volere del Re, ma anche revisori e critici letterari. Nel Raj britannico i censori erano bibliotecari eruditi, spesso preparati in scuole britanniche, con il ruolo di censire per argomento tutti i libri che uscivano nelle varie province indiane. I libri pubblicati nella RDT erano invece il risultato di un lungo processo di scrittura e riscrittura e controllo svolto in collaborazione tra i censori, i collaboratori delle case editrici e il partito comunista.
Tramite l’analisi dei differenti sistemi censori, Darnton evidenzia la complessità della censura e della sua definizione, sottolineando anche l’importanza che ciascun regime attribuisce alla letteratura. Essa viene infatti ritenuta parte di un più ampio contesto, aderisce a specifici valori culturali e sociali, e i suoi protagonisti – non solo gli autori, ma anche i censori – si identificano profondamente nella sua produzione.
Robert Darnton è uno storico americano, professore e direttore ad Harvard della University Library. Per Adelphi è autore dei saggi Il grande massacro dei gatti (1988), Il bacio di Lamourette (1994), L’età dell’informazione (2007), Il futuro del libro (2011) e Il grande affare dei Lumi (2012).
Robert Darnton – I censori all’opera
364 pagg., 30 euro – Adelphi 2017 (L’oceano delle storie)
ISBN 978-88-459-3202-1