“E così alla domanda ‘Dove va l’italiano?’ mi viene voglia di rispondere ‘Va dove vuole, senza lasciarsi condizionare da tutti quelli che si preoccupano di salvarlo da pericoli inesistenti’”
La lingua è viva, si trasforma, si evolve; e l’italiano non è da meno. Donata Schiannini, lessicografa, si rivolge al lettore con un linguaggio semplice e privo di orpelli per svelargli i meccanismi che si celano dietro il funzionamento del nostro idioma. La conclusione è più rassicurante di quanto pensino i puristi e i catastrofisti della lingua: “l’italiano sta bene”, come sosteneva Tullio De Mauro.
Il volume, articolato in due sezioni, traccia all’inizio una storia delle origini della lingua, distinguendo tra lingua letteraria, nazionale e parlata. La disamina poi prosegue con gli elementi unificatori, con un focus sui mezzi di comunicazione di massa, i movimenti migratori e la riforma della scuola media, fino ad arrivare alla critica del burocratese, l’antilingua, retaggio dell’italiano letterario, parlato da giuristi e funzionari pubblici. Chiudono la sezione i neologismi, i termini obsoleti e la conclusione che in grammatica non esiste giusto o sbagliato, è l’uso che stabilisce le regole.
Se la prima sezione ha un taglio saggistico, la seconda è un manuale che affronta circa 600 lemmi – potenziali dubbi – consultabili in ordine alfabetico e corredati da chiarimenti sull’etimologia, sulla corretta formazione del plurale e del femminile, non tralasciando di contestualizzare le risposte con aneddoti personali dell’autrice o tratti dall’attualità.
L’intero volume è arricchito da box di approfondimento che forniscono preziosi spunti di riflessione e collocano la discussione linguistica nella dimensione del presente. Sono estratti di romanzi celebri, saggi o di quotidiani, tutti opera di penne famose e autorevoli, fra gli altri Francesco Sabatini e Stefano Bartezzaghi.
Chiude il volume un’appendice dedicata alla corretta pronuncia di alcuni termini problematici: si dice dissuàdere o dissuadére, utènsile o utensìle, e termite? Quando non resta che applicare la regola, si dà una risposta chiara; laddove non è possibile, si forniscono al lettore gli strumenti per poter scegliere liberamente come comportarsi. Perché di fonte alla domanda “Come si legge?” è meglio essere preparati.
Sfatando falsi miti e adottando una prospettiva descrittiva e storica, l’autrice mette al bando i barbosi insegnamenti delle grammatiche normative per proporre una visione inedita agli occhi dei non addetti ai lavori, perché figlia dell’osservazione della lingua d’uso. Il cosiddetto errore è solo un sintomo che qualcosa sta cambiando: non bisogna giudicarlo severamente perché, forse, un giorno diventerà la regola.
Donata Schiannini, classe 1939, lessicografa, ha curato e diretto la redazione di dizionari e opere di consultazione per molti editori. È autrice, per l’Accademia della Crusca, della Grammatica per parole (2017). È tra i fondatori della Scuola di Editoria Piamarta e docente del Master Professione Editoria cartacea e digitale dell’Università Cattolica di Milano.
Donata Schiannini – Come lo scrivo? Guida pratica a una lingua che cambia
304 pagg., 20 euro – Editrice Bibliografica 2018 (Scrivere)
ISBN 978-88-93570046