Un progetto a cura degli allievi dei master in editoria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Il caso delle Storie di Lyon: da youtube a bestseller

Copertina di Le storie da brivido

Tra i casi editoriali più curiosi degli ultimi anni, le Storie di Lyon, fumetti per ragazzi scritti dal seguitissimo youtuber, sono uno degli esempi più eclatanti della connessione tra il mondo dell’editoria e quello dei videogiochi. Scorrendo le classifiche di qualche settimana fa, il lettore medio probabilmente sarà rimasto colpito dalla presenza ai vertici della top ten di una serie di fumetti lontani dall’universo giapponese. E a questo punto che ci si accorge di quanto le storie di Lyon, racconti a fumetti del youtuber da milioni di visualizzazioni, abbiano avuto successo.

La serie che raccoglie Storie da brivido, Storie del quartiere e Storie del mistero, tutti editi per Magazzini Salani, è, infatti, tra i fenomeni editoriali più interessanti degli ultimi anni.

MA CHI È LYON?

A caccia di Herobrine prima de le storie di LyonPseudonimo di Ettore Canu (Sassari, 1983), Lyon apre il proprio canale Youtube nel 2012. Whengamersfail all’inizio tratta di videogame openworld di sopravvivenza come The walking dead, Dayz e Guild wars 2.

A questi, si aggiungeranno Five nights at Freddie’s e altri videogiochi con ambientazione horror.

In questa prima fase, i video di Lyon sono delle sessioni di gameplay che si rivolgono prevalentemente a utenti adulti o comunque adolescenziali, in linea con il pubblico dei videogiochi stessi.

Tuttavia, il vero salto in avanti avverrà con la serie Failcraft, che si sviluppa lungo più di 4 anni e più di 200 sessioni di gioco. Sviluppata all’interno del mondo squadrato di Minecraft, racconta la ricerca da parte di Lyon e dei suoi amici di Herobrine, il creepypasta più famoso di sempre sulla quale figura si è creata, tra fan-fiction e leggende metropolitane, una vera e propria mitologia.

Da lì in poi il successo della piattaforma youtube non smetterà di crescere.

Parallelamente, però, anche il mondo editoriale comincia a fiutare il fenomeno Lyon. Proprio la “caccia” a Herobrine diventerà il tema dell’omonimo fumetto che il gamer sardo scriverà nel 2018 per Piemme.

Nonostante i gameplay continueranno a trattare di altri videogiochi, le avventure dell’alter ego del gamer sardo su Minecraft diventeranno la parte preponderante dell’attività del canale e delle successive trasposizioni fumettistiche.

Copertina di Le storie da brivido LE STORIE DI LYON

Il primo numero della serie, Storie del mistero, viene lanciato in pieno lockdown nel marzo 2020, scalando rapidamente le classifiche dei bestseller e totalizzando 35.000 copie nella prima sola settimana di uscita.

In questo primo fumetto appaiono già i protagonisti e le vicende delle successive opere Storie del quartiere, Diario della fine del mondo fino all’ultimo uscito nel 2022 Storie da Brivido.

Pensati per il pubblico soprattutto di giovanissimi (target tra gli 8 e 14 anni) che già segue l’autore su internet, i temi trattati nelle varie storie che compongono i fumetti sono i più disparati.

Dalle storie che raccontano della caccia ai mostri ripugnanti e inquietanti che popolano il mondo potenzialmente infinito di Minecraft, sino alle vicende “di quartiere” che riguardano episodi simpatici della vita di tutti i giorni dei personaggi, sono tanti e vari i plot delle storie raccontate.

Il tutto senza mai cadere in atmosfere eccessivamente horror e con alla base l’idea di fondo del valore dell’amicizia e della condivisione che anima i vari personaggi delle storie.

Ciò che risulta interessante del fenomeno Lyon, però, è la novità dei suoi contenuti.

Lyon, sfruttando appieno la tipologia sandbox dell’openworld Minecraft, non si limita solamente ai gameplay, ma, assieme ai fidati compagna di avventura Anna e Cico, inventa delle vere e proprie storie nella storia. In questo processo, l’utente è invitato a fruirne come stesse assistendo a una narrazione con dinamiche diverse da quelle del gaming.

Con Failcraft prima e le avventure delle sue storie poi, Lyon ha, infatti, forzato la dinamica dell’avatar-gamer trasformando sé stesso in un personaggio e reinventando l’esperienza del gaming stessa.

La capacità di creare un gioco all’interno del gioco e il forte legame con la community hanno portato a uno dei fenomeni culturali più interessanti degli ultimi anni, permettendo di abbattere una volta per tutte il pregiudizio snobistico verso il mondo del gaming e i suoi legami con gli altri settori dell’industria culturale.

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Per approfondimenti sul tema: Le storie del mistero di Lyon

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