Da Netflix a Instagram, da Twitter a TikTok… Ovunque ci si giri, da fine aprile a questa parte, ormai è Heartstopper Mania. Ma da dove arrivano Nick, Charlie e i loro amici e come hanno fatto a conquistare i cuori di tuttə, grandi e piccinə?
Solitaire e l’alba dell’Osemanverse
Nel 2014, ad appena vent’anni, Alice Oseman (she/they) pubblica Solitaire, il suo primo romanzo e quello che — quasi senza volerlo — darà inizio al suo grandissimo successo e ad un universo letterario in continua espansione seguito da migliaia di fan.
Il libro racconta la storia di Tori Spring, una liceale inglese alle prese con problemi adolescenziali più o meno seri, il bullo della scuola, una cotta per Michael Holden, un ragazzo che non le somiglia per niente e una famiglia non proprio perfetta.
A fare da sfondo e ad accompagnare le sue avventure ci sono anche Charlie, il fratello minore, e Nick, il suo ragazzo. Ebbene sì, la prima apparizione degli amatissimi Charlie Spring e Nick Nelson risale addirittura al 2014, ben otto anni fa.
Dal 2014 ad oggi, Alice Oseman ha scritto altri tre romanzi (Radio Silence, I Was Born For This, Loveless), quattro graphic novel (Heartstopper, volumi da 1 a 4) e due novelle (This Winter e Nick and Charlie), nonché una serie di racconti e storielle disseminate su Tumblr, Instagram e il suo sito, tutte coesistenti nello stesso universo, battezzato Osemanverse dai suoi fan. I personaggi appaiono in diverse storie, si incontrano, fanno amicizia, si menzionano a vicenda, per la gioia dei fan più appassionati, che giocano a trovare più easter eggs e cameo possibili in ogni opera. Ma è nato tutto grazie a Nick e Charlie…
Heartstopper, gli inizi su Tumblr e Tapas.io
Dopo aver scritto Solitaire, infatti, Alice Oseman continua — per sua stessa ammissione in un webinar su Zoom — a ripensare a Nick e Charlie e a quanto le piacerebbe poter esplorare meglio la loro relazione dagli inizi. Parlando con la sua amica e autrice Lauren James, nel 2016, prende la decisione che cambia per sempre la direzione della sua vita: iniziare a scrivere, illustrare e pubblicare un webcomic che racconti la storia di Nick e Charlie dal loro primo incontro a come lə lettorə li hanno conosciuti in Solitaire. E così, inizia a pubblicare gratuitamente le prime pagine del suo fumetto intitolato Heartstopper su Tumblr e su Tapas.io, una piattaforma rivolta a chi legge e scrive webcomics.
Molto velocemente, la storia comincia ad attirare tantissimi fan, tanto che il Kickstarter lanciato all’inizio del 2018 dall’autrice per autopubblicare una versione cartacea dei primi capitoli raggiunge il suo obiettivo in circa due ore. Una volta scoperti questi numeri, non sorprende che ad ottobre 2018, i diritti per la pubblicazione cartacea siano stati acquistati dalla Hachette Children’s Group (HCG). Heartstopper approderà in libreria, mentre continuerà ad essere accessibile gratuitamente su Tumblr, Tapas.io e Webtoon.
Boy meets boy, Due ragazzi si incontrano, Noi coneix noi…
Una volta acquisiti i diritti per la pubblicazione cartacea dei quattro volumi esistenti, usciti tra il 2019 e il 2021, e del quinto e ultimo volume (previsto per il 2023), la Hachette non si è fermata. Tradotto in più di venti lingue diverse — in Italia edito Mondadori nella collana Oscar INK — e pubblicato in molteplici edizioni speciali, Heartstopper è arrivato sulle librerie in quattro continenti. E alla graphic novel si sono aggiunti un libro da colorare, nuove edizioni dei suoi romanzi e addirittura un’edizione di Heartstopper che contiene parte della sceneggiatura della serie TV.
Insomma, per chi si addentra oggi per la prima volta nell’Osemanverse, le cose da recuperare non sono poche e sembrano continuare a moltiplicarsi ogni giorno.
Non che allə fan questo dispiaccia, anzi. Alice Oseman ha abituato chi lə segue a una quantità di contenuti enorme e costante. Infatti, anche quando non escono aggiornamenti della storia principali, l’autrice è solita pubblicare sul suo account Instagram dedicato ai propri disegni (@aliceosemanart) piccole scenette e brevi fumetti che ritraggono i suoi personaggi nelle situazioni più disparate.
Sono così tanti, anche considerando solamente quelli strettamente legati a Heartstopper e non quelli connessi agli altri romanzi, che la Hachette Children’s Group ha deciso di pubblicare l’Heartstopper Yearbook, un libro che li raccolga tutti, insieme a contenuti inediti e curiosità sulla serie TV (in uscita ad ottobre 2022).
L’attenzione ai dettagli e la dedizione alla sua fanbase, unite ad un modo di raccontare le storie semplice, diretto e al tempo stesso delicato, sono certamente quello che ha decretato il successo di Heartstopper e dell’Osemanverse. Ma non è finita qui.
Dalla pagina allo schermo
L’11 giugno 2019, lo stesso giorno della pubblicazione tradizionale del secondo volume di Heartstopper, Alice Oseman dà un annuncio su Instagram: Heartstopper è stato opzionato per diventare una serie TV. È ancora presto per sapere se il progetto andrà effettivamente in porto, ma l’autrice rassicura lə suə fan: sta lavorando con un gruppo di persone che tengono alla storia quanto lei e sarà coinvolta in ogni stadio dello sviluppo della serie.
Quasi due anni dopo, a gennaio del 2021, arriva il post che tuttə lə fan stavano aspettando: non solo la serie si farà grazie alla SeeSaw Films, ma approderà su Netflix, la più grande piattaforma di streaming mondiale, e la sceneggiatura sarà scritta da Alice Oseman stessə. Il produttore esecutivo sarà Patrick Walters e a dirigere gli episodi ci sarà Euros Lyn.
Da questo momento in poi, è un susseguirsi di annunci che mandano in visibilio lə fan: vengono aperti i casting e si richiede espressamente che lə attorə seguano caratteristiche importanti dei personaggi (identità di genere, etnia); non c’è bisogno che lə attorə abbiano grande esperienza, ma solo tanto talento, passione e voglia di fare; la ricerca dellə animatorə è rivolta anche a chi non ha un diploma specifico e ha imparato da solə; il cast e la crew dovranno seguire il cosiddetto Stonewall Training, volto a garantire una maggiore inclusività sul set; ci sarà unə intimacy coordinator che seguirà lə attorə nelle scene più delicate… Tutte cose che possono sembrare piccoli dettagli, ma che la fanbase apprezza moltissimo, perché — lə lettorə lo sanno — sono proprio i dettagli che spesso vengono dimenticati, quando si tratta di adattamenti, in particolare se possono fruttare tanti soldi.
Ciack, si gira!
Il 21 aprile 2021, Alice Oseman posta una foto di due paia di scarpe — delle Converse bianche e delle Vans nere — che fa impazzire il fandom. Nei giorni seguenti vengono annunciatə lə attorə che reciteranno nei ruoli principali. Non solo sono state rispettate le caratteristiche chiave dei personaggi (Yasmin Finney, l’attrice che interpreta Elle Argent, è una ragazza transgender nera, proprio come il personaggio che rappresenta), ma sembrano essere uscitə dalla pagina, tanta è la somiglianza con le loro controparti a fumetti.
Una volta svelato il cast principale, le foto e i video nelle storie di Alice e dellə attorə si susseguono. Tutto senza spoiler, ma lə fan più attentə iniziano già a notare i piccoli particolari che sembra verranno inclusi nella serie. Già il fatto che Alice sia sul set ogni giorno, dall’inizio alla fine delle riprese, fa ben sperare, ma il verdetto finale si avrà una volta che la serie sarà uscita su Netflix. L’ultima parola, come sempre, la avranno lə fan.
Heartstopper conquista il mondo
Il primo marzo 2022, l’account Instagram e Twitter di Netflix UK rilascia le prime stills della serie. Una di queste ritrae Charlie Spring (interpretato da Joe Locke) seduto sul suo letto intento a mandare un messaggio. Alle sue spalle si vede una luce al neon con scritto “Music” e un pezzo della sua libreria. Nel giro di pochi secondi, Twitter si riempie di screenshot che mettono a confronto la stanza con quella disegnata da Alice nei fumetti. La somiglianza è quasi impressionate e sembra essere un buon segno.
Il 16 dello stesso mese, esce il primo teaser trailer con l’annuncio della data di uscita ufficiale: “coming to Netflix 22 April”. Come con le stills, anche il teaser genera una pioggia di screenshot che confrontano scene e dialoghi. Ancora una volta, la somiglianza è impressionante, ma bisogna ancora aspettare il trailer ufficiale. Questo arriva il 13 aprile e, anche in questo caso, la serie sembra seguire alla lettera il fumetto e la serie va in tendenza su Twitter, incuriosendo anche persone che la graphic novel non l’hanno mai letta.
Il 22 aprile, finalmente, vengono rilasciati gli otto episodi che compongono la serie, per una durata totale di circa quattro ore. In pochissimo tempo, Heartstopper è ovunque e ne parlano tuttə. Ma, cosa ancora più strana per una serie TV Netflix, ne parlano tuttə bene. Dallə fan, allə giornalistə, dallə ragazzə più giovani ai loro genitori, ma addirittura nonnə. Nessunə sembra essere immune al potere di Heartstopper, che infatti rimane in classifica tra le serie TV più guardate su Netflix a livello mondiale per intere settimane.
Gli ingredienti del successo
In moltə si sono chiestə a cosa sia dovuto un successo così grande e in parte inaspettato di Heartstopper. Lə attorə stessə hanno più volte dichiarato che non erano preparatə a vedere il loro “little show” scalare le classifiche di Netflix in così poco tempo, conquistando anche le persone più scettiche. Non esiste una ricetta per il successo, ma una volta sfornato il prodotto, si può provare a guardare gli ingredienti usati per provare a capire come ci si sia arrivatə.
- Alice Oseman: può sembrare scontato, ma includere l’autrice e coinvolgerla in ogni step della produzione — dalla sceneggiatura alla promozione — ha sicuramente giocato a favore di Netflix. Seppur non enorme, il seguito di Alice era già ben fidelizzato prima dell’uscita della serie, quindi il passaparola ha funzionato molto bene. Ma non solo questo, l’aver incluso chi la storia l’ha creata, pensata e amata per tutti questi anni ha fatto sì che la serie TV fosse estremamente fedele all’anima della graphic novel. E si sa, questo allə fan piace, ma viene percepito anche da chi la storia la sta consumando per la prima volta. Anche se ci sono stati alcuni cambiamenti (di cui si parlerà nel prossimo paragrafo), inevitabili quando si passa da un medium all’altro, sono stati accolti bene anche dallə fan più affezionatə, proprio perché l’essenza della storia è rimasta inalterata.
- L’inclusività: Heartstopper è una storia all’insegna dell’inclusività, della valorizzazione della diversità e dell’accettazione di sé. Già questo basterebbe per farne un punto a sé di questo elenco, perché per anni, le minoranze in generale, e la comunità LGBT+ in particolare, si sono viste marginalizzate anche nei media. Spessissimo, i personaggi queer, se presenti, vengono ridicolizzati, stereotipati o adattati per un ipotetico spettatore medio, che si presuppone sia bianco, cisgender, neurotipico ed eterosessuale (e molto spesso anche uomo). Heartstopper, al contrario, è una serie TV sulle minoranze, fatta dalle minoranze per le minoranze. Alice Oseman stessə è aromanticə e asessuale e usa i pronomi neutri, oltre che quelli femminili. Lə attorə, come si è detto, sono anch’essə parte di minoranze, quindi capiscono quello che recitano, in un modo più profondo rispetto a come potrebbero interpretarlo persone che determinate cose non le hanno mai vissute in prima persona. Anche la crew è composta in gran parte da persone appartenenti alla comunità LGBT+ o ad altre minoranze e questo ha fatto sì, come hanno dichiarato in numerose interviste, che sul set si respirasse un’atmosfera serena e tranquilla e che ci fosse un dialogo costante tra le varie professionalità.
Heartstopper è frutto del lavoro di tante persone che sentivano la necessità di portare al grande pubblico, specialmente giovane, la serie di cui avrebbero avuto bisogno loro stessə qualche anno fa. E ha funzionato: moltissimə spettatorə hanno condiviso post sui social in cui parlavano di quanto la serie lə avesse aiutatə ad accettarsi, tanto che Kit Connor (Nick Nelson nella serie) ha indicato in un’intervista un tweet di @lovernelson, in cui l’utente rivela di aver usato la scena del coming out di Nick per fare coming out a sua volta, come il momento più bello della sua carriera. Pensare che Kit Connor ha recitato al fianco di Olivia Colman (Sarah Nelson nella serie) e che ha interpretato un giovane Elton John in Rocketman (2019), ma ha comunque indicato un tweet come momento migliore della sua vita da attore, fa un certo effetto e dimostra l’importanza che una serie davvero inclusiva può avere tanto per chi la guarda che per chi la crea. - L’attenzione per il fandom e ai dettagli: pur essendo una serie TV volta a coinvolgere un pubblico più ampio rispetto a quello della sola graphic novel, la produzione non ha dimenticato di strizzare l’occhio anche allə fan veteranə. Oltre all’estrema aderenza alla graphic novel, sia visivamente che a livello di contenuti, nella serie sono stati disseminati richiami all’Osemanverse. A partire dalla presenza dei libri di Alice nella libreria di Charlie, passando per le animazioni che richiamano i panel della graphic novel, fino ad arrivare al cameo dell’autrice sul treno, gli easter eggs in Heartstopper si susseguono e per lə fan è meraviglioso trovarli. I social, dal giorno dell’uscita della serie, sono stati invasi da post, thread e video che li evidenziavano, alimentando così il chiacchiericcio che si era già creato intorno alla serie.
Ma non sono solo gli easter eggs che generano una pioggia di contenuti, ci sono anche thread su thread che illustrano la quantità di dettagli a cui l’autrice, il cast e la crew hanno pensato. Lo stemma della scuola (un albero) che cambia, cresce e fiorisce con lo sbocciare della storia d’amore tra i due protagonisti, così come il passare delle stagioni; i libri che uno degli amici di Charlie legge, tra cui Proud di Gareth Thomas, l’autobiografia di un giocatore di rugby omosessuale; le foto sui profili social dei protagonisti; i disegni di Alice Oseman disseminati qua e là… I dettagli presenti in soli otto episodi sono talmente tanti che si potrebbe scrivere un intero articolo solo per parlare della cura che si nasconde dietro ogni singola inquadratura. - La semplicità e la genuinità: è sempre stimolante guardare serie TV che tengano impegnati i neuroni e che ci facciano scervellare con le teorie più intricate, ma quanto è bello, qualche volta, sedersi comodamente sul divano e lasciarsi coinvolgere da una storia semplice? Heartstopper è proprio questo, ma non solo. Molto spesso le serie TV sullə e per lə adolescenti sono piene di alcool, droga, romanticizzazione della malattia mentale e chi più ne ha più ne metta. Non che sia necessariamente un male, ma in un mercato saturo di prodotti del genere, Heartstopper si presenta come un’alternativa che si può definire solo con la parola inglese wholesome, che unisce in sé i significati di sano e genuino, unendoci quel fattore X che ci fa andare in brodo di giuggiole e ci fa credere nell’amore. Moltissimə criticə hanno indicato proprio questa genuinità come elemento vincente che distingue la serie dal mare delle altre che la circondano.
- Lə attorə: e no, chi scrive non intende Olivia Colman, anche se è senza dubbio un plus. Escludendo Kit Connor e Sebastian Croft (Ben Hope nella serie), per tuttə lə altrə attore, quella sul cast di Heartstopper è la prima esperienza recitativa. Il cast ha dato prova di saper reggere il confronto con le altre serie di Netflix che si rivolgono ad un target simile e in moltə si sono dettə stupitə che quella fosse la prima parte importante che interpretavano. Il loro talento è stato riconosciuto dalla critica e alcunə di loro hanno già ricevuto offerte lavorative di un certo spessore, come Yasmin Finney che interpreterà la companion del Dottore (interpretato da Ncuti Gatwa, Sex Education) nella prossima stagione della serie cult britannica Doctor Who. Oltre al talento, lə attorə hanno colpito il pubblico anche per il loro modo di porsi e di interagire con lə fan e con lə giornalistə.
Ci sono chiaramente tantissimi altri elementi che hanno contribuito al successo di Heartstopper, non ultimo il lavoro fatto dal team di comunicazione di Netflix e la presenza sui social del cast, ma dovendone indicare solo alcuni, si è ritenuto opportuno indicare quelli di cui sopra, perché sono proprio delle caratteristiche specifiche di Heartstopper.
A volte cambiare è necessario
Come ultimo punto di analisi, si è voluto dedicare un paragrafo specifico ai cambiamenti che sono stati menzionati nell’elenco precedente, perché anche in questo caso sono state dimostrate una cura e un’attenzione enormi e perché, almeno in un caso, si collegano alla vastità dell’universo letterario creato da Alice Oseman.
Per quanto sia un adattamento estremamente fedele, infatti, è impossibile pensare che il passaggio dalla pagina allo schermo possa avvenire senza dover operare nessun cambiamento strutturale. I medium sono diversi, quindi è normale che ci siano differenze.
La prima grande differenza che è stata annunciata in fase di produzione è che Aled Last, un personaggio molto amato della graphic novel, non sarebbe stato presente e al suo posto ci sarebbe stato un nuovo personaggio, Isaac Henderson (interpretato da Tobie Donovan). Questo, ha spiegato l’autrice, perché essendo Aled il protagonista di uno dei suoi romanzi, Radio Silence, non avrebbe ricevuto il giusto trattamento e la sua backstory sarebbe irrimediabilmente stata stravolta. Inoltre, introdurre Aled nella serie TV di Heartstopper, avrebbe precluso la possibilità di sviluppare un adattamento del romanzo di cui è protagonista; non ci sono piani in questo senso, ha dichiarato Oseman in una live, ma se in futuro si dovessero avere proposte, il personaggio sarebbe libero dal vincolo di Netflix.
Tobie Donovan si è comunque destreggiato molto bene e Isaac, nonostante le pochissime battute, è già entrato nel cuore dellə fan, che aspettano la seconda stagione con trepidazione, perché Alice Oseman ha dichiarato che Isaac è aromantico e asessuale e la speranza è che questo aspetto venga esplorato nei prossimi episodi, così da aggiungere ancora un po’ di rappresentazione, che — per ovvie ragioni — è molto cara all’autrice e al suo pubblico.
Oltre ad Isaac, un nuovo volto che si unisce a quelli che il pubblico conosceva dalla serie a fumetti, è quello di Imogen Headly (interpretata da Rhea Norwood), che serve a dare quel tocco di drammaticità televisiva in più che altrimenti sarebbe mancata. In un webtoon si può portare avanti la storia anche senza introdurre un personaggio come Imogen, ma in una serie TV la sua presenza sembra necessaria. Il suo ruolo, comunque, non va ad intaccare la storia originale, anzi, si può dire che vada a rafforzare il messaggio di fondo di Heartstopper, grazie anche all’inserimento di un dialogo tra lei e Nick che ha fatto versare qualche lacrima anche alle persone con il cuore di ghiaccio. Il personaggio di Imogen, inoltre, si presta a degli approfondimenti, che forse ci saranno nelle stagioni future.
Ci sono poi dei personaggi secondari che sono stati rimossi del tutto, come spesso accade negli adattamenti, ma la loro assenza è stata compensata da un maggiore screentime dei personaggi principali, in particolare Tara Jones (Corinna Brown), Darcy Olsson (Kizzy Edgell), Tao Xu (William Gao) e Elle Argent. Un buon compromesso.
Un’altra differenza notevole è l’inserimento di un’intera sequenza di scene nell’ultimo episodio, che è però integrato talmente bene con la storia principale che sembra essere stata adattata dal fumetto. Si tratta delle scene relative alla giornata degli sport che si svolge alla Thruman Academy, alla quale Alice ha lavorato con l’aiuto di persone esperte in campo televisivo, in modo da scriverla direttamente per la sceneggiatura e in modo che si inserisse tranquillamente all’interno della narrazione. E anche in questo caso, missione compiuta.
In conclusione, grazie al lavoro di un team appassionato, tutto in Heartstopper sembra incastrarsi al suo posto, andando a creare un puzzle quasi perfetto di positività, inclusività e accettazione, che vi farà sentire come se qualcuno vi stesse abbracciando forte, sussurrandovi all’orecchio che andrà tutto bene.
E ora non ci resta che aspettare la seconda e la terza stagione (confermate da Netflix) per vedere se, nonostante l’enorme successo, Heartstopper rimarrà il “little show” che gli ha permesso di diventare successo planetario. La speranza di chi scrive è ovviamente di sì.
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